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LE PRINCIPALI CAUSE DEL NARCISISMO - Psicologo Dottor Marra

LE PRINCIPALI CAUSE DEL NARCISISMO

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Le principali cause del narcisismo e il loro impatto distruttivo
Come si diventa narcisisti? Perché si diventa narcisisti? Trattando le tematiche del narcisismo le domande relative alle cause che possono determinare tale struttura personologica sono ricorrenti. In questo articolo ti darò delle risposte. Ricordiamo brevemente che il narcisismo può essere definito come la condizione in cui un individuo si considera superiore, meritevole, privilegiato o “speciale”, tale superiorità viene mantenuta e sostenuta dalla parallela e continua propensione a sfruttare, emarginare e svilire gli altri. Il narcisista è incapace di provare empatia, cioè di mettersi nei panni delle persone con cui interagisce ( e che spesso danneggia o ferisce), ed è alieno a qualsiasi senso di colpa.
Le ragioni per cui una persona sviluppi dei tratti narcisistici o un vero e proprio disturbo narcisistico della personalità possono essere estremamente complesse e sfaccettate. I moderni approcci tengono conto di aspetti biologici, psicologici e sociali. Per quanto riguarda gli aspetti biologici farò soltanto un breve riferimento al fatto che sono state trovate delle correlazioni tra anomalie anatomo-funzionali in alcune aree cerebrali, e problematiche relative alla capacità di essere empatici (per chi volesse approfondire: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3829700/ ). All’ interno di un contesto sociologico, si è rilevato che il disturbo narcisistico di personalità è in aumento nelle società occidentali. Viviamo in un’epoca di autocelebrazione dove i valori individualistici ed edonistici prevalgono sulla solidarietà e la cooperazione. Viene negata l’imprescindibile realtà dell’interdipendenza; il fatto che il benessere e la realizzazione di ognuno di noi sono legati a quelli dell'”altro”. In tale contesto lo sfruttamento insensibile e spietato del prossimo diventa un mezzo legittimo. I social media, con la loro crescita esponenziale hanno una certa responsabilità nell’alimentare questa tendenza; si è continuamente bombardati dai messaggi di persone, che hanno ottenuto un successo popolare, i quali chiaramente adottano dei comportamenti e dei disvalori di tipo narcisistico. Per soggetti giovani, la cui personalità è ancora in evoluzione, o per persone che hanno una qualche fragilità, tali modelli possono assurgere a guida, essere esempi da imitare. Inoltre, grazie ai social media, il narcisista ha la possibilità di rappresentare una proiezione di sé irrealistica e idealizzata atta a compensare, o nascondere, la rappresentazione veritiera di sé che è molto più modesta e fragile.
Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente psicologici sono due i fattori che emergono: la “ferita narcisistica” e “l’indulgenza narcisistica”. Nel percorso evolutivo di molti narcisisti, che ne siano consapevoli o meno, almeno uno dei due contesti situazionali, è presente .

La ferita narcisistica può spesso essere ricondotta a una o più esperienze di vita difficili in cui un individuo si sente rifiutato, non “accettabile” o non “abbastanza buono” per quello che è, in quanto persona. Queste sfide spesso, ma non sempre, iniziano nell’infanzia e possono comportare pressioni familiari, nel gruppo dei pari o essere più estesamente sociali.
Il narcisista al fine di essere, accettato, rispettato, stimato e amato, e per evitare il dolore, l’umiliazione e il disprezzo di sé stesso che scaturisce dal non valutarsi adeguato alle richieste esterne, adotta una personalità di facciata, non rappresentativa della propria essenza più profonda e delle proprie inclinazioni. In altre parole, mentre in un percorso di sviluppo ottimale un individuo tende a rispondere alle difficoltà e delusioni della vita utilizzando le sane risorse di resilienza, cioè la forza interiore, il desiderio di migliorarsi, crescere e svilupparsi, la capacità di riconoscere i propri limiti e apprendere dai propri errori, il narcisista, invece, tende ad utilizzare delle modalità basate sull’inautenticità. Guidato dal desiderio di essere al di sopra degli altri, crea un’immagine di sé tanto grandiosa quanto fasulla, e sviluppa la tendenza a non ammettere i propri difetti ed errori. Adottando ripetutamente questa “falsa persona”(fino a non potersene più liberare), il narcisista spera di ottenere attenzione, approvazione, ammirazione ed evitare il dolore di vedere e far vedere il proprio sé, limitato e inadeguato: il proprio sé ferito. In sintesi vogliono apparire all’esterno, e a sé stessi, non importa con quale mezzo, quello che non sentono di essere e che tanto desiderano.
Purtroppo, sebbene molti narcisisti siano motivati dalla speranza di diventare più accettabili per se stessi e gli altri, spesso diventa vero il contrario; più continuano a lottare con il loro senso di inadeguatezza interno, più le loro inautentiche e manipolatorie tendenze narcisistiche avveleneranno tutte le relazioni della loro vita.
Nel secondo fattore psicologico, l’indulgenza narcisistica, il futuro narcisista cresce in un ambiente eccessivamente e dannosamente protettivo. Spesso deriva da condizioni familiari, sociali, educative, professionali che influenzano il narcisista a pensare che sia “superiore”, “speciale”, “migliore degli altri”, o “unico nel suo genere”; che può fare “come vuole” e farla franca.
Questo insieme di convinzioni induce la persona narcisista a credere che abbia diritto a un trattamento speciale, che meriti privilegi e che le sia concessa l’impunità alla trasgressione delle regole.
E’ un dato di fatto che alcune persone portano le qualità positive nelle circostanze della vita meglio di altre : reagiscono con maggiore equanimità, maturità, umanità e gratitudine. A i narcisisti indulgenti manca tutto ciò. Presumono che sia il loro “diritto naturale” essere posto su un piedistallo e che dovrebbero essere gli altri ad adattarsi alla loro ” superiorità”. Nella mente dei narcisisti, il mondo ruota intorno a loro.
Significativamente, sebbene i narcisisti indulgenti sembrino presuntuosi, sicuri e arroganti, la natura della patologia è tale che la loro autostima dipende quasi esclusivamente da dati e fatti esteriori e materialistici. Questo “guscio narcisistico” spesso tradisce tutta la vuotezza di cui sono portatori: è evidente che sono privi di un qualsiasi scopo di vita profondo e ben integrato con quello di altri significativi. Uno scopo quindi, in grado di trascendere un superficiale e egoistico interesse personale.
Le esplosioni di rabbia, che spesso sono riscontrate nelle persone narcisistiche, sono il segno della loro recondita insicurezza. La persona narcisista si sente assediata da numerosi confronti superficiali e conformistici, per i quali sente un incontenibile impulso a primeggiare, la reazione violenta è spesso manifestata qualora non riesca a raggiungere tale intento. La fragile autostima dei narcisisti è in funzione dei segni e simboli più esteriori, superficiali ed effimeri che la vita può offrire, senza i quali però, si sentono drammaticamente delle nullità. Tutto questo va tristemente a confluire nella più grave incapacità dei narcisisti (sia “feriti” che “indulgenti”), ovvero nell’ incapacità di impegnarsi in relazioni sane, autenticamente amorevoli, o eque. Gli altri saranno semplicemente manipolati e sfruttati come estensione dei propri bisogni e desideri egoistici senza alcun rispetto per i pensieri e i sentimenti altrui. I narcisisti patologici non si relazionano, usano.

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