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Prigioniero del perfezionismo? Sei motivi per evitarlo

SEI PRIGIONIERO DEL PERFEZIONISMO? 6 MOTIVI PER LIBERARTENE

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Sei prigioniero del perfezionismo? 6 motivi per liberartene
Ti ritrovi ad intraprendere obiettivi che sono poco realistici o comunque al di fuori della tua portata? Ti sforzi di far coincidere te stesso con una visione idealizzata di te? Se è così molto probabilmente sei prigioniero del tuo perfezionismo. Una condizione che ti autolimita e ti predispone al fallimento e a sentimenti di vergogna.
Sento il bisogno di fare una precisazione; in questo articolo mi riferirò a quella forma di perfezionismo che è controproducente che porta a bloccarsi e impedire azioni efficaci, questo per distinguerlo, e non confonderlo, con delle caratteristiche che sono chiaramente positive, come l’impegno, la solerzia, la precisione, la premura, la costanza, eccetera. Detto questo, argomenterò su sei motivazioni per allontanarsi dal perfezionismo.
1) Il perfezionismo alimenta i sentimenti vergogna e fallimento.
Inevitabilmente si crea un circolo vizioso; il perfezionismo si forma per scongiurare proprio i sentimenti di vergogna e fallimento che il perfezionismo contribuirà a rendere più probabili. E’ proprio così, la propensione ad essere perfetti è spesso guidata da una paura sottostante di fallimento o rifiuto. La posizione che alimenta il perfezionismo sostiene che solo se riusciamo a modellare una personalità del tutto raffinata o a raggiungere qualche obiettivo importante, nessuno ci potrà offendere, ferirci con la critica e la ridicolizzazione, oppure, in termini più ampi, solo se riusciamo ad ottenere il massimo dalla nostra intelligenza, perfezionare il nostro umore, o esaltare la nostra bellezza, potremmo ottenere rispetto, stima, approvazione e amore dagli altri. Il perfezionismo, di fatto, è una risposta paradossale e controproducente messa in atto per proteggerti dalla non accettazione dell’imperfezione e dell’essere incompleto.
Oppresso da tale convinzione potresti convincerti che mostrare le tue normali e umane vulnerabilità ti esponga all’accusa di essere debole, di essere un perdente. E quindi potresti aggrapparti ad un desiderio superbo, di essere eccellente e impeccabile. Caratteristiche piuttosto incompatibili con la natura umana, non trovi? Perdi così di vista che la vera forza consiste nell’avere il coraggio di ammettere e mostrare la propria fragilità, la propria sensibilità e ipersensibilità; consiste nel mostrare la propria umanità.
2) Il perfezionismo alimenta l’ansia, la depressione e l’irritabilità
Inevitabilmente, legando il proprio valore al raggiungimento di obiettivi irrealistici, spianiamo la strada alla delusione e a circoli viziosi di ansia e depressione. Oppure, quando qualcosa va storto, e non siamo abbastanza forti da assumerci la responsabilità delle nostre azioni, incolpiamo gli altri con rabbia e recriminazioni assurde.
3) Impedisce di vivere nel momento presente
Il perfezionismo ci tiene orientati e bloccati verso il futuro. Siamo lì, tutti presi a pianificare piani strampalati è troppo complicati come Willy il Coyote (come cantava Eugenio Finardi). Impedendoci di rilassarci e di apprezzare e godere dell’unico tempo che abbiamo a disposizione e su cui possiamo intervenire, cioè il presente. Totalmente assorbiti da ciò che vogliamo raggiungere e da come vogliamo apparire ci priviamo del semplice piacere di goderci il momento presente e di essere noi stessi.
4) Abbassa l’autostima
Lo so, sembra un controsenso, ma cercare di essere perfetti ci mantiene in una continua rimuginazione autovalutativa e comparativa. Cerchiamo così disperatamente di dominare ciò che non è sotto il nostro controllo che diventiamo rigidi e goffi e perdiamo la spontaneità. L’autocoscienza, cioè tutte le riflessioni rivolte a noi stessi, assumendo una connotazione giudicante e svalutate, risulta essere dolorosa.
E di conseguenza 5) Contribuisce all’isolamento
Temiamo che gli altri, scoprendo la segreta valutazione negativa che abbiamo di noi stessi, la condivideranno, rimanendone inorriditi e delusi, e si vorranno allontanare da noi. Le persone che sono dipendenti dalla perfezione, potrebbero giocare d’anticipo, non permettendo a nessuno di avvicinarsi troppo; temendo che le persone possano vederle con i loro occhi, con il loro implacabile e spietato sistema di giudizio, potrebbero essere portate ad isolarsi. Potresti mantenere le distanze dalle persone che ti piacciono, che valuti come talentuose, intimorito dal segreto pensiero, che non sarai mai alla loro altezza. Precludendoti così la possibilità di avvicinarti e interagire con persone interessanti, che possono insegnarti qualcosa, che possono contribuire al tuo miglioramento e alla tua crescita.
6) Limita l’intraprendenza, la scoperta, e la ricerca di novità.
Il perfezionismo porta ad essere avversi al rischio; potremmo evitare qualsiasi nuova attività che potrebbe comportare imbarazzo o rifiuto, come uscire con qualcuno, iniziare lezioni di musica o di iscriversi in palestra. Potremmo continuare a procrastinare perché temiamo di non farlo perfettamente; non vogliamo fare brutta figura. La nostra prima direttiva diventa un’esagerata prudenza e di giocare sul sicuro. Di conseguenza riduciamo al minimo l’esplorazione delle novità, viviamo una vita costretta.
Il rischio, in tutto questo, è quello di intraprendere un’assurda battaglia per salvare la propria immagine, “quello che gli altri pensano di me”, rinunciando così agli aspetti più intimi e autentici di te stesso, rinunciando alla possibilità di utilizzare gli inevitabili errori e fallimenti, costitutivi di tutti i percorsi di crescita e miglioramento.
L’antidoto al perfezionismo è fare spazio alle nostre mancanze umane, accoglierle con gentilezza e autocompassione. Sii umano, la perfezione è impossibile. Sostituendo il desiderio di essere perfetti con l’accettazione di come siamo, pur continuando a migliorarsi e fare del nostro meglio, ovviamente, iniziamo a liberarci dalla vergogna che guida e alimenta il perfezionismo.
Constatare e ammettere i propri fallimenti non significa essere fallito. Coloro che hanno avuto successo nella vita hanno subito innumerevoli intoppi e fallimenti. Prova a leggere le biografie di personaggi famosi … L’errore, il fallimento, sono il mezzo essenziale per migliorarci, sono gli strumenti che ci guidano affinché ognuno possa diventare la persona che desidera essere. L’importante è imparare dai nostri errori, perdonare instancabilmente noi stessi, trattarsi con dolcezza, rialzarsi e andare avanti.

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