Warning: "continue" targeting switch is equivalent to "break". Did you mean to use "continue 2"? in /home/web/www.psicologomarra.it/www/wp-content/themes/jupiter/framework/includes/minify/src/Minifier.php on line 227
la pandemia di coronavirus e la pandemia di teorie complottiste

Perché la pandemia da coronavirus è stata accompagnata da una pandemia di teorie complottiste?

 In blog

Il 2020 sarà sicuramente ricordato come l’anno della pandemia da covid 19 ma, (fatto sicuramente meno importante) è un anno che si sta rivelando come uno dei più prolifici per la generazione di teorie cosiddette complottiste o cospirazioniste. E’ difficile dare una definizione precisa di teoria complottista però, è evidente, che sono teorie accumunate da alcune caratteristiche. Io personalmente ne ho individuate sette. 1) In primis, per i complottisti esiste una verità nascosta dietro il racconto di facciata che viene proposto. Sono teorie che respingono i resoconti ufficiali, cioè quelli delle autorità governative e scientifiche, per scegliere una narrazione degli eventi alternativa e in opposizione a quella ufficiale. 2)E’ implicito quindi, che le istituzioni governative e scientifiche siano al corrente di queste verità celate, se non addirittura complici o, perfino, le principali autrici. 3) Le istituzioni coinvolte sono sempre di livello come minimo nazionale; non è semplicemente un gruppo industriale, o una multinazionale a giocare “sporco”, ma sono i vertici statali, o alcuni di essi, ad essere corrotti, complici o colpevoli della disinformazione o dell’azione malefica che vi sta dietro. Per esempio: è la NASA, il governo americano, con la complicità di altri governi e di altre istituzioni scientifiche, a volerti far credere che l’uomo è andato sulla luna. 4) Sì fondano su assunti non provati, verificati; sono aneddoti, opinioni, testimonianze di persone, tutte prive di riscontri oggettivi, magari anche opinioni di personaggi autorevoli, come per esempio il premio Nobel Luc Montagnier, che afferma che il covid 19 è un prodotto di laboratorio, non è un virus naturale, ma, questa, è un’affermazione supportata da studi scientifici rigorosi? No! è un’opinione. Al momento tutta la comunità scientifica mondiale, in modo compatto e uniforme è concorde nell’affermare che si tratta di un virus di origine naturale. 5) Sono spiegazioni semplici, lineari, che hanno la pretesa di descrivere un mondo che è invece complesso. La teoria complottista ti dice qual è l’unica, semplice causa che ha determinato il problema, ti viene svelato chi è l’unico colpevole con cui prendersela. 6) È una spiegazione semplice, ma clamorosa, emozionalmente avvincente e coinvolgente, è un racconto intrigante, entusiasmante. Soddisfa quindi un criterio di proporzionalità: un evento che sconvolge il mondo ha una causa altrettanto sconvolgente. 7) Non puoi provare che sono false. Nelle teorie complottiste viene negato un assioma della buona comunicazione, cioè che l’onere della prova spetta a chi sostiene una data tesi, mentre, in genere, una volta che sono state buttate, quasi a casaccio, una serie di opinioni e aneddoti concatenati da una sequenzialità logica inesistente, le teorie del complotto, trovano il loro principale sostegno nella posizione: “dimostratemi che non è vero, che non è così come ti dico io “. E non puoi ovviamente dimostrare la falsità di pareri, opinioni, di testimonianze soggettive, tuttalpiù si potranno contrapporre altri pareri altre opinioni… e anzi, per i complottisti, più fatti , prove, e argomentazioni scientifiche vengono portate per contrastare la teoria del complotto è più implicitamente dimostri che anche tu ne sei parte, nel senso che sei succube, sei vittima stolta, della cospirazione.
È pacifico che una pandemia causata da un virus patogeno mai visto prima, di cui non si sa niente, determini un clima di incertezza, preoccupazione, paura, elementi questi, che sono il terreno fertile per il propagarsi delle teorie complottiste. E’ stata una evidenza che i governi e le istituzioni scientifiche si siano mossi quasi sulla base dell’improvvisazione; anche allo stato attuale sono molte le contraddizioni e le incertezze, sia sulle misure da adottare che sulle caratteristiche peculiari del virus e della malattia da esso causata. Per elencarne solo alcune: chi ha superato la malattia ha acquisito l’immunità o rischia di ammalarsi di nuovo? Il virus sta perdendo la sua capacità di far ammalare le persone? Con l’autunno ci sarà una seconda ondata e una recrudescenza dei quadri clinici? E così tante altre questioni. Differenti strategie sono state adottate dai vari governi. In alcune parti del mondo, come l’Italia, si è dato maggiore rilievo alla posizione di tutela della salute, imponendo forti restrizioni, in altri stati è stato adottato maggiormente il criterio di tutelare, l’economia il lavoro e la libertà individuale. Gli scontri fra fazioni politiche, l’una schierata sull’opportunità di sacrificare il mondo del lavoro e dei contatti sociali per tutelare la salute dei cittadini da una parte, e, l’altra, che sostiene che queste misure, se esagerate e protratte, siano causa di impoverimento e di tante problematiche anche sanitarie, (sono molte le patologie trascurate per concentrare gli sforzi sul contenimento della diffusione del coronavirus) hanno ha acceso ed esacerbato un dibattito politico e sociale che è tutt’ora in corso e che si trascinerà per i giorni e mesi a venire.
Sarà solo un ‘analisi a posteriori, [la storia] a stabilire chi ha adottato le misure nel complesso più tutelanti, di maggior efficacia nella riduzione dei danni.
Ovviamente, al momento, nessuno ha la verità in tasca e alla fine vengono fatte delle scelte che, per forza di cose, lasciano molto insoddisfatta e delusa una parte della popolazione. Ed è proprio in un contesto così caratterizzato da contrasti e incertezze che le teorie complottiste hanno la possibilità di proliferare. Queste hanno il potere, illusorio, di dirimere, risolvere, lo stato di incertezza e l’atmosfera di minaccia incombente, forniscono comunque un senso, una spiegazione al disagio. Ma, cosa più importante, forniscono un “colpevole” che consente di spostarsi dalla fastidiosa e dolorosa condizione emotiva della preoccupazione, ansia, paura, impotenza a quella esaltante (e spesso esaltata) della determinazione, della rabbia, dell’odio. La bellicosità rabbiosa di questa posizione fa uscire l’individuo da una posizione inerme e lo colloca in una di potere, di forza combattiva.
La posizione complottistica si caratterizza anche per la sua natura fideistica, assolutista; non si è complottisti a metà, lo si è in modo totale; si è degli integralisti del complotto. La convinzione totalizzante fa scomparire ogni dubbio e diventa un forte elemento identitario, che coinvolgerà la persona nella sua totalità. La flessibilità cognitiva viene persa, non si è più disponibili al confronto, ci sarà una netta divisione tra chi la pensa come me e chi no, non ci sono sfumature o alternative…
Nelle teorie complottiste il più delle volte verrà assunta una posizione oppositiva alle direttive della scienza e della sanità pubblica ufficiale, che può risultare pericolosa. La sfiducia nelle istituzioni mediche rende più probabile il disimpegno, e il rifiuto delle norme comportamentali e igieniche da adottare. Così, il distanziamento non serve, le mascherine sono addirittura dannose, e il vaccino… il vaccino è il male assoluto.
A conclusione di questa riflessione, ritengo che sarebbe una cosa molto utile che ognuno di noi sviluppi un senso critico nei confronti dell’ enorme mole di informazioni a cui siamo esposti, a cui ci esponiamo, soprattutto adesso nell’era di internet. Si potrebbero dire tante cose, ma mi soffermerò su due aspetti. Il primo si riferisce alla capacità di discriminare tra opinione e fatti. L’informazione che ascoltiamo si basa su fatti oggettivi, misurabili e ripetibili, collegati da argomentazioni logiche ineccepibili, magari avallati da un procedimento scientifico, oppure si tratta di una tesi sostenuta da un’argomentazione basata su assunti congetturali, collegati da una concatenazione logica inconsistente. A tal proposito ricordo che la forza di una sequenza logica, e data dall’anello più debole della catena. Spesso nelle teorie complottiste il punto “A” e ben collegato con il punto “B” il quale incomincia ad essere debolmente collegato con il punto “C” per poi arrivare direttamente con un volo del tutto fantasioso alla conclusione “Z”. Quindi, non farti ingannare dall’anello più forte dell’argomentazione che ti viene proposta, ma vai a ricercare il più debole. Purtroppo nel caso di eventi inediti e inaspettati le informazioni solide, scientifiche e rigorose sono molto scarse, il più delle volte dobbiamo confrontarci con l’opinabile, l’ipotetico, con l’indeterminazione e con la nostra ignoranza. Diventa quindi una virtù essere capaci di tollerare l’incertezza, il dubbio, il fatto che spesso ci si muove per prove ed errori.
Il secondo si basa sul fatto che la cosiddetta realtà, che ci sforziamo di indagare e conoscere, non è separata dal soggetto che conosce (da me, da te che ci interroghiamo su ciò che ci succede intorno). Imbattendosi in un aspetto coinvolgente della realtà, l’analisi e la valutazione che ne viene fatta è molto influenzata dagli atteggiamenti, dai desideri, dalle speranze e dagli scopi di colui che osserva. È molto importante rendersi conto di quali siano le idee preesistenti all’analisi. Nella valutazione quindi è molto importante che ognuno di noi si faccia alcune domande: la mia opinione si è formata inseguendo un desiderio che io fortemente auspico che si avveri? La mia opinione si è formata perché sto cercando di spingere via lontano da me qualcosa che mi spaventa o mi infastidisce? L’adottare una posizione bellicosa è funzionale allo sfogare insoddisfazioni e rabbia che magari si sono formate in altri ambiti della mia vita? Qual è la mia capacità di sostenere il dubbio e l’incertezza? Per esempio.
Perciò, al fine di acquisire delle capacità valutative sempre migliori e bene portare uno sguardo conoscitivo oltre che sull’oggetto da valutare anche sul soggetto che valuta. La massima “conosci te stesso” scritta sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi per ricordare all’uomo la propria finitezza nell’approssimarsi a Dio, risulta quindi anche utile per districarsi nel labirinto delle notizie e delle informazioni a cui siamo esposti.

Recommended Posts

Start typing and press Enter to search

Perché le donne si immobilizzano o sorridono quando sono bersaglio di molestie o violenza sessuale?Hai mai avuto problemi a trovare le parole per quello che senti, quello che provi? Se questo accade a te più di quanto sembri accadere ad altre persone che conosci, potresti soffrire di un problema chiamato "alessitimia" che letteralmente significa " non avere parole per le emozioni ".