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Ti riesce di vivere nel momento presente? - Psicologo Dottor Marra

Ti riesce di vivere nel momento presente?

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Vivere nel presente. Il contatto con il momento presente
Il contatto con il momento presente è la capacità di percepire accuratamente, con piena consapevolezza, cosa sta accadendo nel qui e ora, in modo da riuscire a raccogliere importanti informazioni riguardo alla possibilità di cambiare o mantenere un dato comportamento affinché questo sia utile ed efficace al proprio benessere e alla propria realizzazione.
L’attenzione al momento presente comprende la capacità di focalizzare l’attenzione in modo flessibile sia a ciò che cogliamo con i nostri sensi, il mondo materiale esterno, sia al mondo psicologico interno. Ovvero di discriminare tra percezione e pensiero.
I processi del momento presente sono fonte di benessere perché contrastano l’attenzione rigidamente fissata su certi pensieri, emozioni, sentimenti, ricordi, timori eccetera. Mi sto riferendo a qualcosa di cui sicuramente hai fatto esperienza: il rivivere in modo rimuginativo le preoccupazioni sul futuro, il ricordo di eventi dolorosi del passato, le autovalutazioni negative che ci infliggiamo, per esempio. I processi mentali che supportano la capacità di vivere nel momento presente sono salutari non perché eliminano i pensieri dolorosi e indesiderati, ma perché li fanno apparire per quello che sono; degli aspetti circoscritti della propria essenza e, tutto sommato, minimali se confrontati all’ampiezza e varietà pressoché sconfinate della mente. I processi del momento presente creano uno spazio in cui i contenuti sgraditi possono essere esperiti senza che dominino l’attenzione e il comportamento. E’ la capacità di posizionare intenzionalmente la propria attenzione là dove serve, su ciò che è utile, su azioni coerenti con i nostri valori.
Il contatto con il monmento presente evita che ci perdiamo in estenuanti e inutili ruminazioni su eventi passati o che ci assilliamo con scenari di futuri minacciosi.
Noi esseri umani abbiamo una mente estremamente sviluppata. E’ sicuramente un’enorme opportunità, perché ci consente di concettualizzare su passato e futuro, in modo da poter imparare dal primo e di prevedere e pianificare il secondo. Ma, spesso capita che queste abilità vengano utilizzate in modo esagerato, diventando fini a se stesse. Acquisiscono un’ autonomia che le allontana e le aliena dalla loro originaria funzione. La capacità di imparare dal passato diventa una sterile e deprimente riedizione di eventi dolorosi. La capacità di pianificare e ipotizzare scenari futuri diventa una preoccupazione opprimente e paranoica. Sul versante totalmente opposto, magari più piacevole, ma sicuramente distraente e improduttivo, c’è l’abbandonarsi al ricordo nostalgico dei bei tempi andati o perdersi fantasticando di un futuro dove tutti i desideri si avverano.
Come risultato finiamo per “vivere” in questi scenari inesistenti perdendoci l’unico tempo realmente importante: l’adesso. L’unico tempo su cui abbiamo potere, su cui possiamo intervenire.
Anche se non possiamo impedire alla nostra mente di far riaffiorare ricordi dolorosi o di assillarci con storie paurose sul futuro, possiamo imparare a far sì che questi pensieri vadano e vengano. Possiamo imparare a fargli spazio ed ad espanderci intorno ad essi in modo da avere la possibilità di dedicarsi a ciò che è utile.
La capacità di vivere nel presente può essere sicuramente ampliata e migliorata utilizzando le tecniche della mindfulness, una forma di meditazione ottenuta dalla laicizzazione e secolarizzazione di antiche tecniche orientali. Un esercizio semplice che ti aiuterà a concentrarti e a connetterti al tuo ambiente, e che può essere praticato nel corso della giornata, ogni qualvolta ci si sente in balia dei propri pensieri, consiste nel prestare un’ attenzione consapevole a 10 respiri. Tutte le volte che puoi, prenditi il tempo di fare 10 respiri profondi cercando di respirare lentamente e di svuotare, ad ogni espirazione, completamente l’aria dei tuoi polmoni. Nota tutte le sensazioni relative all’atto di respirare; i movimenti della cassa toracica e dell’addome, la sensazione dell’aria che attraversa, in entrata e in uscita, le tue vie aeree e tutte le altre sensazioni che puoi ricavare dai tuoi atti respiratori. Quindi non significa forzare la respirazione in una data modalità, fare uno sforzo, o cercare di provare una sensazione speciale, o chiederti se lo si stai facendo bene, si tratta soltanto di essere consapevole della sensazione epidermica del proprio respiro.E lasciare che ogni pensiero, che ogni immagine, che inevitabilmente, di tanto in tanto (o spesso) catturerà la tua attenzione, portandoti via, facendoti perdere il filo dell’esercizio, siano accettati con pazienza. A questo punto, con delicatezza, riporterai l’attenzione al tuo respiro. Non preoccuparti se la tua mente verrà catturata ripetutamente da qualche pensiero o qualche distrazione; è questo quello che la mente fa. Fai in modo che i pensieri vadano e vengano senza intraprendere una lotta con loro, consapevole che sono degli eventi momentanei e impermanenti ma, soprattutto, che puoi riportare la tua attenzione, ancora e ancora, al momento presente, la dove serve che sia. Buona pratica.

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