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Autostima. E' davvero fondamentale averla alta? Il punto di vista dell'ACT

Autostima. E’ davvero fondamentale averla alta?

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Autostima
Sicuramente ti sarai soffermato a riflettere sulla questione dell’autostima, sia come concetto generale, ma soprattutto sulla tua autostima. Semplificando all’estremo l’autostima è una valutazione riferita a se stessi, è il giudizio di valore che ognuno fa alla propria persona. E si sono sprecati i fiumi di inchiostro sull’importanza di avere un’alta autostima. La maggior parte dei programmi per aumentare l’ autostima pone una grande enfasi, da una parte, sul cercare di valutare se stessi in modo positivo, concentrandosi sui punti di forza, dall’altra, risparmiare, evitare uno stato caratterizzato dalla prevalenza di autovalutazioni negative. Ma dal punto di vista dell’ACT entrambe queste posizioni possono determinare una fusione, cioè il diventare un tutt’uno con l’autodescrizione che facciamo di noi stessi, di qualsiasi tipo essa sia, positiva o negativa. Condizione che di per se crea problemi. Una bassa autostima può portare a depressione, all’ansia a sentimenti di inutilità. Ma, aspetto molto meno noto, l’alta autostima può portare al narcisismo, all’arroganza, all’intolleranza nei confronti degli altri e dal rifiuto di qualsiasi critica o rimando negativo che ci proviene dall’esterno, precludendo così la possibilità di prendere in considerazione pareri utili al miglioramento e alla crescita personale.
Stai bene attento, la soluzione che ti propone l’ACT va ben oltre al raggiungimento di un equilibrio tra auto valutazioni positive e negative. Quello che propone l’ACT è mollare l’autostima e promuovere l’auto accettazione. Ovvero, avere ben presente che l’autostima, bassa o alta che sia, non è un fatto; è solo un’opinione. Non è una verità concreta, è un giudizio altamente soggettivo. La fusione con il quale porta a sentirsi male se si ha bassa, d’accordo, ma, anche averla alta determina un continuo stato di tensione. Infatti, adoperarsi per avere un’alta autostima comporta un perenne sforzo di ragionamento, argomentazione e strenua autodifesa affinché ci si possa persuadere di essere delle persone di valore. Il problema è che questa azione non finisce mai; in continuazione devi dimostrare il tuo valore. Devi costantemente supportare l’alta considerazione che hai di te, combattendo senza sosta con le note e storie del” non sono abbastanza…”, “ho sbagliato”, ” gli altri sono meglio di me”. Per non parlare del fatto che spesso il valore che attribuiamo a noi stessi è determinato dalle valutazioni che riceviamo dagli altri facendo sconfinare l’autostima in una pericolosissima “eterostima”, rendendoci dei burattini nelle mani di coloro, che, con i loro giudizi e approvazioni, hanno il potere di esaltarci o di deprimerci. Ed è così che possiamo perdere il contatto con la nostra essenza più intima, il contatto con i nostri valori; tutto pur di compiacere “l’altro” che è in grado di influire così potentemente sul giudizio che abbiamo di noi stessi e sul nostro umore.
La cosa veramente salutare è staccarsi, defondersi dalla posizione autovalutativa. Non c’è bisogno di un’alta autostima per avere una vita piena, ricca e significativa. Tutto quello di cui si ha bisogno è la capacità di connettersi con i propri valori, con la persona che si desidera essere e di agire di conseguenza. Certo, un’alta autostima può conferire delle sensazioni positive e apparire motivate per tutto ciò che intraprendiamo; ma sono sensazioni piacevoli effimere. Prima o poi le storia del “devo fare di più e meglio” , “sono sbagliato, non vado bene” , “gli altri sono migliori di me” torneranno inesorabilmente, alimentando così, un’ infinita ed estenuante battaglia. La vita può essere lo stesso appagante e avvincente anche senza la continua attenzione e il continuo sforzo necessari per appagare e alimentare il nostro ego.
Potresti controbattere che le persone con un’alta autostima hanno una vita migliore. Di sicuro alcune persone con alta autostima hanno successo nel loro lavoro. Queste persone, quando hanno dei buoni risultati si sentono magnificamente, ma come il loro trend positivo riceve un calo, ed è inevitabile avere un intoppo, una perdita, la loro autostima crolla. E ciò le spinge in una rincorsa snervante per recuperare, nella quale si spremeranno sempre di più innescando un circolo vizioso nel quale si sottoporranno a livelli sempre più alti di stress, affaticamento e barnout.
In tutto questo, la buona notizia, è che non hai bisogno di confermare continuamente il tuo valore. Qualunque siano i giudizi a cui ti sottoponi, positivi e negativi, mollali! Considerali per quello che sono: parole, frasi e lasciali andare. Tutto quello che è realmente importante è intraprendere delle azioni coerenti con i propri valori.
Cercare di migliorarsi sempre, ovviamente, ma con auto benevolenza. Cercare di superare i propri limiti ma concedendosi delle pause e la possibilità di sbagliare. Ogni apprendimento passa per una continua autocorrezione, quindi una continua constatazione di errore. Accetta questa realtà, accetta la tua fallibilità. E’ un passo necessario per evolvere, e migliorarsi. Connettiti con il presente, l’unico tempo su cui puoi intervenire, connettiti alla situazione che stai concretamente vivendo e individua uno o più valori da seguire e comportati di conseguenza. Fallo ancora e ancora. Non ricercare assurdamente soltanto le emozioni positive. Il tuo valore non è in funzione di quanta piacevolezza provi nella tua vita. Sii disponibile a provare tutta la gamma delle emozioni. Sarà proprio la disponibilità a provare i piaceri e i dolori la prova che sei autentico la prova che sei vera. Fallo ancora e ancora. Lasciati incuriosire ed entusiasmare dal mistero della vita.

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